Cosa vuol dire aerobico e anaerobico?

C’è un’altra distinzione da fare. Quella tra attività “aerobica” e “anaerobica”. Nella prima, si respira con regolarità, quindi si continua a rifornire di ossigeno e nutrienti i muscoli ed il cervello che li guida. L’attività aerobica corrisponde proprio all’attività moderata di cui si diceva sopra. Nella seconda, i muscoli devono fare uno sforzo massimo in un brevissimo tempo: il numero di respiri che si fanno è ridotto e nei muscoli è più facile che si accumuli “acido lattico”, cioè il prodotto della fatica, dello “sprint”. Al termine dello sforzo invece si respira in modo affannoso per recuperare fiato.

La prossima risposta è facile: qual è l’attività che l’organismo gradisce di più? Quella aerobica naturalmente!

La distinzione tra attività aerobica e anaerobica sta anche nel tipo di energia che i muscoli attingono dall’organismo per svolgerla. Attività motorie differenti richiedono un differente utilizzo di energia! Nell’attività aerobica, moderata o vigorosa, l’organismo brucia subito le riserve di zuccheri, poi usa i grassi immagazzinati tra pelle e muscoli (sottocutaneo): ti sei mai chiesto perché chi fa regolarmente sport, in acqua o fuori dall’acqua, o chi balla, o chi fa un’attività abbastanza faticosa, come occuparsi dell’orto o delle piante in giardino o sul terrazzo, difficilmente ha troppo grasso in più? Perché usa il grasso sottocutaneo. Nell’attività anaerobica, i muscoli attingono agli zuccheri e poi ai grassi, come nel caso precedente, ma lo fanno molto più rapidamente e, quando l’ossigeno manca, perché si è poco allenati o ci si sforza troppo a lungo, l’organismo pesca dove può, cioè dalle riserve di zucchero normalmente usate dal fegato, dai reni e dai muscoli. L’energia si consuma rapidamente e lo sforzo fa aumentare la concentrazione di acido lattico nei muscoli. Per fare esercizio anaerobico, bisogna essere molto ben allenati.

Un’altra domanda: perché si dice che camminare fa bene?

Perché anche il semplice articolare i passi (non per andare da una vetrina all’altra, ma camminando di buon passo) mantiene elastiche le articolazioni delle gambe, rende più forti le ossa, più agili e magri i muscoli e favorisce la circolazione. Quindi anche camminare conta, purché sia un camminare “attivo”.