Poco sale, ma iodato

Il sale alimentare è costituito da cloruro di sodio, il quale può essere ricavato dall’acqua di
mare (sale marino) oppure estratto dalle miniere derivanti dalla lenta evaporazione di antichi
bacini marini (salgemma). Dal sale “grezzo” si ottiene il “sale raffinato” (“grosso” e “fino”) che
contiene solo cloruro di sodio.
Sia l’Organizzazione Mondiale per la Sanità che il Ministero della Salute italiano consigliano a
tutta la popolazione l’uso quotidiano di sale iodato, ovvero sale comune al quale è stato aggiunto
iodio, al fine di prevenire o correggere la carenza di iodio che anche in Italia è piuttosto diffusa.
La carenza di iodio, considerato uno dei più gravi problemi di salute pubblica, si traduce in diverse
patologie. La manifestazione più frequente è il cosiddetto gozzo, cioè un aumento del volume
della tiroide che si ingrossa nel tentativo di produrre quantità sufficienti di ormoni tiroidei.
Il sale iodato ha lo stesso sapore e le stesse caratteristiche del sale comune, e può essere utilizzato,
anzi va utilizzato, a tutte le età e in tutte le condizioni fisiologiche in sostituzione del sale
normale, ma con la stessa moderazione raccomandata per il sale non iodato.