I consumi alimentari dei ragazzi
I ragazzi hanno una disponibilità di alimenti e un accesso al cibo praticamente illimitati, con leggi di mercato che spingono le industrie a campagne pubblicitarie e a strategie di marketing aggressive, abili ed efficaci ad influenzare i consumi alimentari quotidiani.
I media offrono ai ragazzi d’oggi stimoli continui sull’assunzione di cibi attraenti e ipercalorici, soprattutto nella forma di spuntini dolci o salati, troppo energetici e raffinati, da consumare in qualsiasi momento della giornata.
E mentre le disponibilità di consumo sono aumentate, al contrario, si sono ridotte le occasioni di attività fisica. Le pratiche sportive (ginnastica, nuoto, calcio ecc.) alle quali molti giovani si dedicano, anche più che in passato, sono limitate nella maggioranza dei casi a un paio di ore alla settimana: troppo poche per compensare la perdita di attività fisiche spontanee e spesso ludiche, per loro natura assai più continue.
L’indagine nazionale sui consumi alimentari in Italia dell’INRAN relativa al periodo 2005-06 (NRAN sCAI 2005-2006) conferma l’assunzione eccessiva di alimenti di provenienza animale e di dolciumi vari ricchi di zuccheri semplici, mentre il consumo di alimenti vegetali (verdure, ortaggi, legumi e frutta) è al di sotto delle quantità raccomandate a livello internazionale. In particolare, il consumo medio di frutta e verdura è risultato di 418 g/die pro-capite, quantità appena sopra il minimo raccomandato di 400 g quotidiani. Il consumo di carni rosse è invece di circa 700 g a settimana, contro 400-450 g raccomandati.