Quali sono i valori del movimento per un organismo in crescita?
Educare al movimento è un compito dei genitori, ai quali si dovrebbe affiancare la scuola, con una offerta, di iniziative extra-curricolari, stimolando l’adesione a programmi continuativi di attività fisica così da coinvolgere i ragazzi in modo piacevole.
La realtà, come sappiamo, è ben diversa. L’obesità infantile, intesa come condizione che interessa già le fasce d’età più precoci, è un’emergenza nazionale, che scaturisce dallo squilibrio tra la quantità di calorie assunta quotidianamente e quella consumata con il movimento: tra i bambini italiani la sedentarietà si aggira tra il 15 e il 20%, già nella fascia compresa tra i 3 e i 5 anni.
Le cause di una ridotta mobilità sono molte, tra le quali l’impossibilità di usufruire di spazi sicuri e/o sufficientemente estesi per giocare/muoversi, accanto alla ridotta sicurezza anche di brevi percorsi di andata/ritorno dalle scuole.
Un’altra causa è il tempo dedicato ad attività sedentarie come la TV e i videogiochi, soprattutto a partire dagli 11 anni. Ed è qui che vanno indirizzati i maggiori sforzi per incentivare corrette abitudini, ma, soprattutto, per stimolare all’attività motoria i ragazzi in condizioni di sovrappeso/obesità.
Com’è noto, l’obesità e il sovrappeso presenti in età evolutiva tendono a persistere in età adulta e sono uno dei fattori di rischio accertati per lo sviluppo di tre patologie cronico degenerative, invalidanti: il diabete, le cardiovasculopatie ed i tumori.